Diritto e Internet: la legislazione del Web

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Nella dichiarazione di indipendenza del Ciberspazio Barlow rivendicava l autonomia della rete, la sua estraneità alla politica e al diritto poichè la rete cresce attraverso azioni collettive ed è dotata quindi di una propria cultura ed etica ed e’ capace di autoregolarsi, risolvendo da sola i propri conflitti e con i propri mezzi ( ciberanarchia). Quindi da un lato internet sembra respingere politica e diritto quali ostacoli autoritarie a nuove forme di autogoverno, d’altro canto esso sembra richiedere soluzioni giuridiche per nuovi problemi determinati proprio dalla rete ( web 2.0, software liberi) che non possono essere raggiunte con azioni condivise..

Prima di tutto esaminiamo le necessità della legislazione del web che sono date dall’emergere delle nuove tecnologie: la necessita di intervenire con profondi correttivi ed adattamenti su alcuni tradizionali istituti, regolamentare nuovi contesti in campo informatico e soprattuttto controllare gli impatti delle tecnologie informatiche e telematiche sulla realtà esistente sulla vita dei cittadini, in quasi tutti i contesti economici e sociali. Compare così il diritto Dell informatica cioè le regole che l’ordinamento dedica alla disciplina dei fenomeni informatici e telematici

Ma per capire davvero perchè c’è bisogno di questo controllo bisogna avere chiaro il funzionamento del web. I protocolli fondamentali della rete (tcp/ip) sono le regole virtuali fondamentali che definiscono una infrastruttura computazionale nella quale ogni messaggio può viaggiare da ogni nodo all’altro senza controlli intermedi. Infatti ogni contenuto e’ suddiviso in pacchetti e in ognuno dei quali e’ racchiuso una busta digitale ( digital envelope) che riporta tutte le informazioni necessarie per trasmettere il pacchetto a destinazione. i pacchetti viaggiano seguendo cammini non prestabiliti (determinati dalle condizioni di traffico sulla rete). La trasmissione di un pacchetto da un nodo successivo ad un altro viene effettuata da computer chiamati gateway o router. Solo quando i pacchetti aggiungono al pc di destinazione le buste digitali vengono aperte e impacchetti riuniti e controllati. Ecco allora che la mancanza di controllo intermedi significa che la rete e’ un mezzo di comunicazione globale. Dunque la neutralità e l’apertura sono i fattori decisivi.

funzionamento di internet

Secondo Lessing (2006) ad oggi ci sono 4 modi per regolare il cyberspazio:

1. Il Diritto, cioe le regole imposte mediante coercizione organizzata. Leggi in materia di copyright, contratti ecc.

2. Norme, regole sociali adottate dai membri di una comunità accompagnate da sanzioni non organizzate

3. Il mercato, che regola e influenza il comportamento degli attori assegnando prezzi ai beni e alle opportunità presenti su internet ( accesso ai contenuti, pubblicità)

4. Il codice, Hardware e software che supportano e costituiscono il cyber spazio.

Questi 4 fattori, in particolare i codici, contribuiscono a plasmare il comportamento umani e danno un utile modello per l’ analisi giuridica di internet. L’osservanza dei alcuni protocolli di comunicazione però ( le regole secondo le quali i messaggi debbano essere costruiti e interpretati) può fondarsi su meccanismi non coercitivi e quindi non giuridici. Internet infatti funziona secondo Il rispetto degli standard che risulta dato dal fatto che ciascuno ha bisogno di adottare comportamenti coerenti e le aspettative altrui al fine di poter partecipare alla comunicazione e all interazione. Usando il linguaggio della teoria dei giochi, gli standard forniscono soluzioni a giochi di coordinazione dove ciascuno preferisce seguire il comportamento che adottano gli altri più tosto che essere da solo a comportarsi in modo diverso e ci sono più modelli di azioni diversi l’uno dall’altro da condividere. Ciò spinge l individuo ad adottare uno standard poiche e’ universalmente adottato. Pertanto il potere reale e’ nella mani di coloro che rendono uno standard saliente per tutti cioe tale che ciascuno si aspetti che tutti lo seguiranno. La capacita di donare salienza ad una certa operazione fornisce un potere che non richiede nessuna sanzione giuridica o morale: l’interesse personale o egoistico e’ sufficiente a coinvolgere gli individui ad usare standard salienti. Tuttavia questo meccanismo rende possibile la contraddizione tra razionalità collettiva e razionalità individuale. La prima richiederebbe che tutti gli utilizzatori adottassero congiuntamente lo standard ottimale, mentre la seconda esige che ciascuno segua qualsiasi standard egli preveda sia adottato dagli altri a prescindere dal suo valore comparativo. Ad ogni modo la salienza degli standard oggi viene fissata da esperti imparziali (IETF internet engineering task) facendo in modo che ogni utilizzatore software adottasse lo standard con la prospettava che gli altri avrebbero fatto lo stesso.

La politica e il diritto possono svolgere un ruolo indispensabile anche nel World Wide Web. Quando forti interessi sono in gioco (cybercrime) adeguate iniziative giuridiche vengono sviluppate a livello appropriato ( come convenzioni internazionali ecc). Il rischio e’ che il diritto aggravi gli squilibri esistenti della rete, dunque appare fondamentale fare attenzione che un eccessiva tutela giudica non possa rilevarsi controproducente ( ad esempio per la diffusione dei programmi opensource).

Le regole virtuali, la libertà e la neutralità di internet secondo voi possono coesistere o Diritto e internet non potranno convivere?

VEDI ANCHE L’evoluzione del web 1.0, 2.0 e 3.0: spiegazioni e differenze

Federica Brancale