Cosa sono i Network Goods? scoprite i frutti della nuova industria di rete

network goods

Iniziamo dicendo che con il termine high-tech, abbreviazione di high-technology, si indica la tecnologia più avanzata, ovvero un prodotto, o una tecnica, o una lavorazione che non hanno superiori in termini tecnologici. Un po’ come quando aspettiamo l’uscita del nuovo iphone 6, o del nuovo smartphone e ci dimentichiamo di quello precedente viste le nuove funzioni che possiede l’ultimo prodotto!

Per quanto riguarda i settori hi-tech facciamo riferimento specifico alle industrie di rete. Per rete si intende un insieme di individui interconnessi tra loro. Per industrie di rete, in inglese network industries, si intendono quelle industrie che compongono i cosiddetti beni di rete, network goods.

Questi beni di rete sono contraddistinti da una serie di caratteristiche:

  • complementarietà: un bene o un servizio per essere utile deve essere utilizzato contemporaneamente con altri beni. Il nostro computer è utile solo se utilizzato con il monitor e viceversa: si parla di oggetti complementi;
  • compatibilità: ma per essere complementari i beni devono necessariamente essere compatibili. I software per poter essere utilizzati devono essere compatibili con il sistema operativo dell’utente;
  • esistenza di standard: per risolvere questi primi due problemi le industrie di rete devono avere degli standard da seguire nella produzione di questi beni. Pensiamo alla costruzione di una usb che ha un’uscita differente da quella prevista dal computer! Tali standard possono essere forniti o in autonomia dalle industrie, quindi dal mercato, o da enti regolatori, quindi dalle istituzioni;
  • costi elevati di spostamento per il consumatore che passa da un bene all’altro (detti switching costs): possono essere rappresentati dai contratti che vincolano gli utenti all’utilizzo di un determinato bene o servizio per un certo tempo, o dai costi e tempi di apprendimento per utilizzare un nuovo bene, o anche dai costi e i tempi di ricerca di alternative. Come conseguenza diretta degli switching costs si ha il fenomeno del lock-in: il consumatore che ha scelto un particolare bene tende a preservare nella scelta di quel bene, è fortemente incentivato quindi a non spostarsi su altri beni che magari ancora non è capace di utilizzare. In questo modo il produttore acquisisce un notevole potere di mercato che gli permette di fissare prezzi più elevati senza la paura di poter perdere la sua quota di clienti.
  • significative economie di scala sia per i produttori, in quanto le industrie di questi settori hanno rendimenti di scala crescenti (l’out put che viene prodotto aumenta in maniera più che proporzionale rispetto agli input), che per i consumatori.

Sei pronto a sfruttarli e a goderteli? lo stai già facendo! 😉

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Martelli Arianna