Anno 2001, prima edizione del PrimaveraSound: 8mila presenze stimate, arrivate a 40mila nel 2004 (con relativo trasferimento del festival dal Poble Espanyol al Parc del Fòrum). Passano gli anni, il pubblico cresce. Fino ai quasi 150mila spettatori dell’edizione 2012.
Il Primavera Sound è nato come festival di musica elettronica, per poi evolversi e diventare momento chiave per l’indie music, aprendo negli ultimi anni anche ad altri generi. Il nome si deve ovviamente al periodo in cui è organizzato, al termine della primavera. L’espansione internazionale si è avuta anche con il cambio di sponsor: dalla San Miguel si è passati ad Heineken, che ha fatto il suo debutto lo scorso anno. L’evento è infatti indiscusso palcoscenico non solo per band, e gruppi di quasi ogni genere, ma anche vetrina di marketing che confeziona come una macchina, prodotti rivolti al proprio (immenso) target.
Partiamo con il considerare il crescente fenomeno di attenzione e attesa ogni anno prima dell’ufficializzazione della line-up: PrimaveraSound in questo caso ricorda un po’ Apple con la sua tecnica di non-disclosure sui nuovi prodotti. Crea un livello di attenzione altissimo attorno al momento del “lancio” o dell’”uscita”, elemento fondamentale dal punto di vista comunicativo, per poter mantenere la percezione di novità e per poter creare un’effetto virale nel web. Il consumatore/target infatti comincerà sicuramente a far aumentare il traffico di notizie a volte rischiando di avviare una catena di false informazioni, le quali però non portano ad altro che a pubblicità gratuita.
La combo vincente quest’anno è stata però l’associazione alla settima arte: il cinema. PrimaveraSound ha infatto creato un cortometraggio “Line-Up” dove gli spettatori vengono portati a scoprire l’intera line-up del festival. Ottima maniera per superare l’aspettativa del cliente e in questo modo aumentare valore e fedeltà dal punto di vista del “cliente”.Detto questo, proviamo a pensare alla visibilità degli sponsor tra cui: Heineken (ormai un tuttuno con la musica), Ray-Ban, Adidas, Martini, Pitchfork. Brand che spesso utilizzano tecniche creative a base di guerrilla marketing e il potere dei social network e che grazie al Festival possono aumentare awareness e reputation.
Non resta che prenotare i biglietti.
Ambra Cretì