Intelligenza artificiale: cultura, etica e responsabilità sociale

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Mostro di Dusserldorf – F.Lang

stiamo vivendo il boom mediatico sul tema dell’IA: parliamo della 4 rivoluzione industriale è vero, ma spostiamo l’attenzione dal tool al nostro ruolo sociale , solo così potremmo usarla invece di farci usare.

Cos’è e perchè è importante

Definizione e paura

 la definizione di Ai che che troviamo online cita: “the capability of a machine to imitate intelligent human behavior”. il tema principale di tutto ciò è il come ci imita: 

  1. in modo super veloce e con meno tempo
  2. senza errori

Questo porta al tema dell’automazione: già dalla rivoluzione industriale il tempo è rappresenta la moneta economica coi cui si misura il valore. L’automazione è sempre stata la chiave della crescita economica che viaggiava accanto alle teorie Marxiste sulla possibilità di far crollare il capitalismo se tutto venisse automatizzato (non lavorando la gente non ha reddito da spendere). Un automazione completa per adesso non è mai stata possibile, ma si aprono nuovi scenari. E’importante studiare e meditare sul nostro ruolo in questo grande cambiamento.

Siamo schiavi dell hype dice una canzone di Willi il Peyote e i media si svendono sempre volentieri per un paio di click ( siamo alla guerra dei poveri nell’infodemia). Si parla di sostituzione dell’uomo, di guerre e di tanto altro e contro la paura solo la conoscenza porta ad un riequilibrio. Ho amici che fanno mestieri poco digital che sono terrorizzati dal tema, non ne vogliono nemmeno sentir parlare. Così la paura fa dilagare l’ignoranza.

La paura però non è del tutto ingiustificata, è un emozione degna di nota (vedi correre via dai leoni), ma più che fermarci paralizzarsi questo è il momento giusto per farsi le domande importanti.

Errore etimologico

in america la parola smart tradotto da noi in intelligente vuol dire che conosce molte cose. per noi l’intelligenza non ha a che fare con la conoscenza ma con la capacità di creare connessioni, unire i puntini, adattarsi al contesto e così via. Parlare di intelligenza artificiale è scorretto dal punto di vista del linguaggio. sicuramente ha un enorme conoscenza (gli diamo in pasto i big data) ma non sa produrre qualcosa di intelligente, sa calcolare la probabilità di correttezza di una risposta (rispetto al dato passato e alla quantità e qualità di dati che gli diamo!). riproducono cioè la struttura formale, ma sono risposte probabilistiche e non funzionali rispetto al rapporto col mondo.

Sembra intelligente ma più che parlare di intelligenza dovremmo parlare di statistica avanzata. Ma dall’uso scorretto delle parole nascono molte paure acchiappa click.  altri ossimori simpatici che ho trovato sono AI generativa (in realtà elabora e non genera) e AI empatica (simula emozioni non le prova

 

Aspetto sociologico

Ci sono molto diatribe sulla questione, ma per riassumere il punto è che la tecnologia è uno strumento ed è l’essere umano che lo rende positivo e negativo. L’utilizzo dello strumento va regolamentato in quanto il potere che genera nelle mani dell’utilizzatore è enorme.

Sopravviveremo? la parte negativa, i pericoli di una non regolamentazione del filosofo Harari

harari

 

Regolamentazioni esistenti: possiamo fare di più 

  • GDPR e privacy: l’UE regolamenta la privacy e cerca di dare liberta di scelta su come gestire i propri dati ai singoli individui e penalizza chi non rispetta tale liberta. Aver bloccato chatGPT è stata una forma di orgoglio, non è sicuramente il punto bloccare, ma grazie al divieto hanno obbligato il tool a ripensare alla privacy. il punto sarà integrare, vediamo se sono disposti a farlo in modo etico.
  • Principi di Rome call:è stato creato un documento nel 2020 in cui, l’italia compresa, si pone l’obiettivo di approcciarsi a queste Tecnologie in modo etico. Ma cosa vuol dire etico? vuol dire progettato per aiutare, proteggere e rispettare i diritti dell’uomo, includere nella socielità tutti (come l’educazione aperta) e la trasparenza dei dati, la tracciabilità e la responsabilità.
    • Trasparenza: in linea di principio, i sistemi di IA devono essere spiegabili;
    • Inclusione: i bisogni di tutti gli esseri umani devono essere presi in considerazione in modo che tutti possano beneficiarne ea tutti gli individui possano essere offerte le migliori condizioni possibili per esprimersi e svilupparsi;
    • Responsabilità: chi progetta e implementa l’uso dell’IA deve procedere con responsabilità e trasparenza; • Imparzialità: non creare o agire secondo pregiudizi, salvaguardando così l’equità e la dignità umana;
    • Affidabilità: i sistemi di intelligenza artificiale devono essere in grado di funzionare in modo affidabile;
    • Sicurezza e privacy: i sistemi di intelligenza artificiale devono funzionare in modo sicuro e rispettare la privacy degli utenti.
  • 3 leggi della robotica di Asimov:vi ricordo che sono sempre valide le regole del chimico e scrittore di fantascienza 😉 
    • Un robot non può ferire un essere umano o, per inerzia, permettere che un essere umano subisca danni.
    • Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, a meno che tali ordini non siano in conflitto con la Prima Legge.
    • Un robot deve proteggere la propria esistenza fintanto che tale protezione non è in conflitto con la prima o la seconda legge.
  • Ai act: il Parlamento europeo vota e approva con ampia maggioranza la sua posizione da portare ora nei triloghi con Commissione e Consiglio. Ci si aspetta un voto finale entro fine 2023 con l’entrata in vigore del regolamento a giugno 2024 Il Parlamento boccia gli emendamenti proposti last minute dai popolari europei per consentire il riconoscimento facciale negli spazi pubblici in tempo reale! È una delle notizie che aspettavamo ✊ Privacy Network tutti gli altri divieti :
    • Divieto per il social scoring (classificazione delle persone in base al loro comportamento sociale o alle loro caratteristiche personali).
    • Divieto per i sistemi di identificazione biometrica remota “in tempo reale” e “a posteriori” in spazi accessibili al pubblico;sistemi di categorizzazione biometrica che utilizzano caratteristiche sensibili (ad esempio, sesso, razza, etnia, cittadinanza, religione, orientamento politico) ( questa è per #Piantedosi)
    • Divieto per i sistemi di polizia predittiva (basati su profili, ubicazione o comportamenti criminali passati) ( questa è per #Giove del Ministero dell’Interno che ora spenderà un tot di soldi pubblici per un software illegale tra un anno)
    • Divieto per i sistemi di riconoscimento delle emozioni nelle forze dell’ordine, nella gestione delle frontiere, nei luoghi di lavoro e negli istituti scolastici;
    • Divieto di scraping non mirato di immagini facciali da Internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso per creare database di riconoscimento facciale (in violazione dei diritti umani e del diritto alla privacy);

Conclusioni

Chiunque abbia usato l’AI si renderà conto di come questa tecnologia possa aprire nuovi mondi, cos’ì come ha fatto l’elettricità e l’internet. La cosa sconvolgente è che è’ il primo strumento al mondo che può prendere una decisione da solo, ma gli strumenti sono sempre neutri, siamo noi a dargli un valore positivo e negativo.

Per rendere possibile il valore positivo è necessario fare diverse cose di cui tutti noi siamo responsabili per le generazioni future (ricorda che quelli che vivranno questo cambiamento sono quelli che a 5 anni usavano il cellulare invece di giocare nel parco e avranno meno strumenti di noi per affrontare il cambiamento):

  1. formazione ed evangelizzazzione: fate conoscere questa tecnologia e più amici possibili, dategli qualche tool che li può aiutare nel lavoro. la paura si combatte con la cultura
  2. integrazione: dedichiamo ogni singolo giorno a capire come integrarci con questa tecnologia. nel mio libro “oltre il design thinking” parlo di 3 tipi di integrazione. l’integrazione uomo macchina è sicuramente necessaria, ma anche uomo-uomo per recuperare l’intelligenza collettiva e mente-corpo per imparare a riutilizzare le sensazioni durante i processi creativi.
  3. ri-umanizzazione: in questo caos di vite ripetitive e sostituibili dalle macchine siamo chiamati a ritrovare il significato dell’essere umano (che queste macchine ci facciano specchio di quello che vediamo in noi stessi, come narciso nel lago?) . personalmente credo che anima, creazione, ideazione, intelligenza collettiva, emozioni e l’errore fanno il genio umano. Ai è il miglior stagista mai avuto, il mio compagno di brainstorming ma anche l’amico antipatico e politiclly correct che non prende mai una decisione. Non c’è anima dentro di lui. Forse dobbiamo solo rimodernizzare il concetto di anima e non focalizzare l’AI sulla tecnologia ma sull’essere umano e ritrovare il nostro ruolo creativo e relazionale in tutti i lavori (human centered design).
  4. regolamentazione: è necessario ora più che mai, imparando dagli errori di altre technologie (come il mobile dove è stato dimostrato che l’uso sotto i 12 anni provoca disturbi della’apprendimento) che questa tecnologia va regolamentata, rome call e il futuro AI act saranno un ottimo esempio, ma sarà necessaria un applicazione fino ai meandri più piccoli della società.

Formazione

Un grazie alle mie amiche sara, maria e lucia per gli scambi nerd che ci motivano ogni giorno.