Oggigiorno, siamo circondati da decine di acronimi, come PCC, CPC, CRO, CMS, SEO… e se lavoriamo nel marketing dobbiamo avere almeno un’infarinatura generale, per capire se ne abbiamo bisogno e per capire cosa ci dicono gli esperti. La premessa qui è che non vogliamo diventare specialist, vogliamo cominciare a capire il collegamenti tra le cose. per spiegare il marketing digitale la figura dell’albero è quella che preferisco. Anche lui ha delle radici ben salde e foglie e rami che si diradano verso l’alto.
lo stesso digital marketing è così. prima di andare online bisognerebbe avere delle buone radici. le radici hanno effetto su tutte le attività di esposizione.
secondo voi quante volte accade questo? praticamente quasi mai. le start up lo capiscono meglio, il resto delle aziende mette delle buone radici quando spende soldi e vede che non ottiene risultati. insomma, o ci partite o ci tornate, ma sempre le radici dobbiamo mettere 😉 questa è la prima grande definizione tra marketing strategico e marketing operativo
RESEARCH E STRATEGY
l marketing strategico si basa sull’analisi dei bisogni degli individui e delle organizzazioni. Questo primo aspetto del processo di marketing riguarda anzitutto l’individuazione, all’interno del mercato di riferimento, dei prodotti-mercato e dei segmenti già esistenti o potenziali.
link utili: come creare una strategia e un piano di marketing
BRAINDING
il brand e la comunicazione si occupano di definire la proposta di valore ovvero il messaggio esperenziale comunicato agli utenti. viene definito poi il linguaggio (tone of voice), il visual (font, colori, palette, icone ecc) e crea le campagne con obiettivo non di vendita ma di conoscenza del brand. Senza questa value proposition nessun canale di marketing funzionerà al 100%., questo perchè deve essere chiaro come risponde agli utenti ” perchè devo comprare da te invece che dagli altri?”
link utili: come fare un’analisi di branding
DEVELOPMENT, DESIGN E CONTENT
qui si tratta di creare una presenza online. non è detto che ci debba essere un sito web che ha bisogno dello sviluppo (codice) e della grafica (design) ma alcuni brand decidono di avere solo la pagina social ad esempio. sicuramente è importante creare contenuti (testi, immagini, video ecc) perchè sono la chiave che lega le aziende ai consumatori.
link utili: tutti gli articoli sul content marketing
SEARCH ENGINE MARKETING (SEM)
Rappresenta l’insieme di tutte le attività volte a far comparire un sito sulla pagina dei motori di ricerca (SERP: search engine result page). Il SEM è composto dalla search engine optimization, detta SEO, e dalla search engine advertising, detta SEA.
Facciamo una piccola premessa sul funzionamento dei motori di ricerca. Google, Bing, Yandex, per fare solo alcuni esempi, permettono agli user di trovare le informazioni di cui hanno bisogno tramite ricerche o “queries” che vengono inserite nella barra di ricerca; queste queries di solito sono composte da keyword o keyphrase identificative del prodotto. Per esempio, la keyword per il nostro argomento potrebbe essere “SEO” e la keyphrase (una cosiddetta long tail keyword) potrebbe essere “cosa significa SEO”. I motori di ricerca inoltre fanno distinzione in base ai tipi di risultati (local, paid, organic). Ad esempio, i risultati di tipo local hanno una priorità maggiore rispetto agli altri, motivo per cui oggi si investe molto su questo argomento. In generale, tuttavia, quando parliamo di SEO intendiamo la parte verde del grafico sottostante, mentre i risultati “paid”, cioè a pagamento, fanno parte della web advertising, ovvero PPC (pay per click). L’insieme dei risultati si chiama SERP (search engine result page).
SEO: search engine otpimization
È composta da tutte le attività di ottimizzazione dei siti finalizzate ad attirare il traffico tramite motori di ricerca (link building, content optimization, onpage optimization, ecc.). I motori di ricerca indicizzano e/o penalizzano i risultati sulla base di alcune regole che si riuniscono in un insieme di funzioni, ovvero nell’algoritmo per l’indicizzazione (parliamo di un insieme di quasi 500 algoritmi[1] che mutano ogni anno). Nessuno conosce queste regole e gli esperti SEO conducono dei test per verificarne l’attendibilità e la valenza. Ricorda, quindi, che la SEO è una materia in continua evoluzione. Più che dire “la SEO è morta”, io direi che ha sette vite!
link utili: tutti gli articoli sulla SEO
SEA: search engine advertising
È composta da tutte le attività a pagamento che è possibile compiere tramite motori di ricerca o search engine (SE), con il fine di attirare traffico sul sito web. La piattaforma che gestisce il monopolio di Google si chiama google adsed è l’interfaccia che Google mette a disposizione degli inserzionisti per creare, gestire e ottimizzare le campagne di keyword advertising. La peculiarità di
google ads è la modalità pay per click (PPC): il proprietario del sito paga per i click che riceve (puoi anche scegliere di pagare per conversione).
link utili: tutti gli articoli SEA
Come scegliere fra questi due canali? Ci basiamo su tre fattori:
- Costo: la SEA o google ads (PPC) hanno un costo diretto, ovvero dobbiamo pagare per i click che riceviamo. La SEO, invece, ha un costo indiretto, molto più difficile da valutare, legato solo alla spesa per le attività interne. In prima battuta l’investimento SEO sarà alto, ma col tempo diverrà solo un’attività di manutenzione e di strategia, mentre il costo del PPC sarà sempre il solito, anzi aumenterà all’aumentare della competizione. Dunque, il costo di acquisizione nel lungo periodo è più basso per la SEO
- Tempistiche: partiamo dicendo che questi due canali hanno tempistiche di realizzazione molto differenti. La SEO è una strategia a lungo termine, il PPC a breve termine. Quando un business entra nel mercato, la SEO non risulterà efficace poiché ci vogliono in media da sei mesi a un anno per vederne gli effetti. Dunque, in questo particolare momento del ciclo di vita dell’azienda il PPC è più efficace.
- Qualità del traffico: man mano che l’azienda matura, la SEO comincia a dare i suoi frutti ed è stato dimostrato che il valore generato dai clienti che atterrano dalla SEO, ovvero il customer lifetime value (CLTV), è molto più alto. Quindi la qualità è migliore in quanto gli utenti hanno un comportamento “naturale” e spontaneo.
ONLINE ADVERTISING E, IN PARTICOLARE, DISPLAY ADVERTISING
È un tipo di pubblicità composta da un ad visivo, ossia un’immagine, detta banner, che va a finire sui siti degli altri. Per usufruire di questo tipo di pubblicità ci rivolgiamo ad alcuni grandi contenitori dove domanda e offerta si incontrano e dove chi vuole fare pubblicità fissa un costo, esattamente come su eBay. Mentre la SEM è monopolio dei motori di ricerca, la display advertising fa capo al mercato libero e potete quindi rivolgervi a miliardi di fornitori:
link utili: tutti gli articoli sulla display advertising
SOCIAL MEDIA MARKETING
Ormai si parla così tanto di social che sicuramente lo conoscerai già. Quella che non è scontata, però, è la sua storia. Tutti sappiamo che il social media marketing è basato sulla possibilità di postare contenuti in vari social network come Facebook, Instagram, Twitter, Snapchat, Pinterest, e così via. Ma torniamo un po’ indietro nel tempo. I social si basano su due principi guida: i nodi e i collegamenti. I nodi sono rappresentati dagli individui e i collegamenti dalle amicizie, dalle relazioni, dai rapporti familiari, e sono proprio queste reti sociali che stanno all’origine dei social.
link utili: tutti i nostri articoli sui social media
E-MAIL MARKETING
L’e-mail marketing è un’attività che ha come obiettivo raggiungere un’audience targettizzata attraverso l’invio di e-mail, rendendo la comunicazione veloce e a basso costo. L’e-mail marketing, generalmente, viene fatta internamente all’azienda e presenta quindi un costo più basso rispetto agli altri canali di marketing. Inoltre, il pubblico è ben targettizzato: il vostro database è composto da utenti realmente interessati ai vostri prodotti/servizi e dunque anche l’efficienza è più alta.
link utili: tutti gli articoli di email marketing
DIGITAL PUBLIC RELATION
Le nuove PR non sono molto dissimili dalle vecchie poiché si basano sulla capacità di costruire una rete di contatti per generare il passaparola. Nell’era digitale, però, ci avvaliamo di influencer, youtuber, persone che hanno tanti like sulla loro pagina, e così via. Gli strumenti che costituiscono le PR sono diversi e spesso complementari, le cosiddette PENCILS:
P – Pubblicazioni: riviste aziendali, opuscoli, rapporti annuali, ecc.
E – Eventi: sponsorizzazioni di eventi artistici, sportivi, commerciali
N – Notizie: riguardanti aspetti e risultati positivi dell’impresa o dei prodotti, contenute nelle newsletter
C – Attività comunitarie: contributi finanziari di personale o di mezzi tecnici per lo svolgimento d’attività d’interesse per la comunità locale
I – Simboli d’identità: biglietti da visita, norme per l’abbigliamento aziendale, cancelleria
L – Lobbying: attività volte a influenzare favorevoli interventi legislativi
S – Responsabilità sociale: attività per creare una buona reputazione sulla responsabilità dell’impresa nei confronti della società
Le PENCILS sono spesso d’aiuto per creare e diffondere un’immagine dell’azienda che risulti positiva agli occhi del mercato obiettivo, ma per sfruttarle al meglio dobbiamo selezionare con cura l’agenzia capace di sviluppare la nostra idea creativa, soprattutto perché, al di là dell’immagine, abbiamo bisogno di professionisti in grado di comprendere i nostri bisogni e i nostri obiettivi anche in ambito manageriale. Sebbene le public relation facciano parte principalmente della sfera della comunicazione, giovano a due canali di marketing, soprattutto: la SEO (quando, ad esempio, facciamo pubblicare un post che parla di noi, quella citazione o link ci porterà benefici a livello di visibilità) e, ovviamente, i social network, perché aumentiamo il numero di conversazioni.
INFLUENCER MARKETING
Per l’associazione di marketing del “ World of Mouth” l’influencer (o opinion leader) è una persona che ha un impatto sul passaparola sopra la media. Significa che qualcuno ha più autorità di altri, questa gli viene riconosciuta, e quindi guida i processi di acquisto o indirizza verso determinati beni/servizi. Gli influencer sono ottimi alleati per aumentare la propria esposizione
link utile: come si trovano e si scelgono gli influencer
WEB ANALYTICS
La web analytics 2.0 è definita come l’attività di misurazione, raccolta, analisi e reporting dei dati online volta a comprendere e ottimizzare l’utilizzo dei siti ( e delle campagne). Riunisce, infatti, tutte le analisi che possiamo condurre sul sito e sugli utenti in relazione al web (come ricerche di mercato online, ecc.). Torneremo più avanti sulla spiegazione del suo funzionamento, per adesso limitiamoci all’individuazione delle aree di studio. Quella di digital analyticsè una nozione ancora più ampia, che non è più limitata al web ma estesa al digitale, e comprende la cosiddetta internet of things, cioè l’interconnessione tra “oggetti” che utilizzano una connessione internet, ma non fanno riferimento al web in senso stretto. La digital analytics viene definita come «the analysis of qualitative and quantitative data from your business and the competition to drive a continual improvement of the online experience that your customers and potential customers have which translates to your desired outcomes (both online and offline)»[1]. Include anche analisi dei dati dei clienti, compito della vecchia business intelligence, applicate al digitale e all’offline, come predizioni, modelli econometrici e molto altro.
se non puoi misurarlo non puoi migliorarlo
link utili: tutti gli articoli sulla web analytics
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VEDI ANCHE: GUIDE AL WEB MARKETING. STUDIARE PER DIVENTARE DIGITAL SPECIALIST