Cos’è il Data Driven Marketing: Definizione, Benefici e Corsi

data driven marketing
Pi greco il teorema del delirio – Arofnoski

Definizione e Significato profondo

il data driven marketing è un approccio al marketing più che un area particolare dello stesso. Vuol dire utilizzare i dati per capire cosa fare, per capire se quello che assumi può essere vero, per creare strategie ed ottimizzarle nel tempo. Questa mentalità può essere applicata alla SEO, Advertising, alla UX e a tutte le altre aree di marketing online e offline.

Approccio e mentalità analitica

Sin dagli albori, il concetto di marketing si è prestato a numerose interpretazioni ed è stato definito in tanti modi diversi. La definizione di Philip Kotler recita così:

Il marketing è quel processo sociale e manageriale diretto a soddisfare bisogni ed esigenze attraverso processi di creazione e scambio di prodotti e valori. È l’arte e la scienza di individuare, creare e fornire valore per soddisfare le esigenze di un mercato di riferimento, realizzando un profitto

La sensazione che hai adesso, ne sono certa, è quella che tutti provano nell’approcciarsi a questa materia. “Chissà cosa avrà voluto dire, esattamente?” Oggi, con il web, il concetto di marketing è diventato ancora più vasto e difficile da governare. Per gli stessi imprenditori è difficile conoscere tutti i canali a loro disposizione.  Insomma, viviamo in un’epoca in cui, per poter controllare le cose come vorremmo, dovremmo avere un bagaglio di conoscenze enorme… e questo, lo sappiamo, è impossibile. Il nuovo mondo va veloce, è complesso. È probabile che, per imparare, commetteremo molti errori, ma i dati rappresentano in questo senso una buona ancora di salvezza.
Esiste una soluzione alla smisuratezza e al caos. La digitalizzazione, infatti, ci ha offerto la possibilità di utilizzare i dati a supporto delle decisioni. Ebbene sì, nel digitale, i dati a nostra disposizione sono così tanti da essere stati ribattezzati big data. Siamo consapevoli che i big data creano due emozioni nelle persone: attrazione e paura. Si sentono attratte perché avere a disposizione i dati è utile. E provano paura perché non hanno la più pallida idea di come utilizzarli per raggiungere i loro scopi (una paura con radici profondissime, che affondano nelle lezioni di matematica delle medie).

La differenza tra una strategia che funziona e una che non funziona sta proprio nella creazione di linee guida complete per il raggiungimento degli obiettivi tramite azioni coerenti e precise. I dati hanno esattamente questo compito: guidarci passo passo nella creazione di un business, convalidando le nostre presupposizioni e ottimizzando le nostre decisioni. I dati rappresentano quindi la nostra sorgente di potere per navigare nel mare del web.

È risaputo che, in guerra, chi detiene più informazioni è il probabile vincitore. Pensa ai reparti di intelligence che si trovano in ogni film di spionaggio che si rispetti. Possiamo dedurre che chi detiene il maggior numero di dati, e quindi di informazioni, abbia il controllo della situazione. Questo vale anche nel marketing e, volendo, potremmo espandere il concetto alla vita stessa.

Data Driven marketing, web analytics, digital analytics, business intelligence e così via: che differenza c’è?

  • web analytics e digital analytics sono quasi sinonimi e fanno riferimento al reperimento dei dati online con le principali piattaforme come Google Analytics
  • La business intelligence è un’area della data analytics incentrata su analisi che portano ad azioni concrete legate al business. Ha un’applicazione molto più economica e spesso si occupa principalmente di analisi sui clienti

alla fine della storia al data driven marketing non importa più se i dati sono BIG o piccoli, Online o Offline, Presi da google analytics o da facebook. Al data driven marketing importa solo usare il dato per prendere decisioni. Oggi come oggi assistiamo a quella che può essere definita una democratizzazione dei dati. Significa che i dati sono tutti uguali e sono da per tutto: siano essi big, business o digital, adesso l’attenzione si è spostata sulla loro utilità e sulla loro capacità di dare informazioni in tempi brevi. L’avvento della digital analytics segna quindi l’inizio di una nuova era in cui numerose branche dell’analisi trovano applicazione nel mondo digitale.

se usciamo un attimo dal contesto ci accorgeremo come nel corpo umano, nella natura, nell’arte e nell’architettura (che sono tutte finalizzate alla perfezione) fanno rapporto a delle proporzioni matematiche, dette proporzioni auree. Con questo voglio dire che siamo circondati dai dati, oltre ad avere metà parte del cervello che serve proprio per la mentalità analitica.

propoerzioni auree

i Benefici derivanti l’uso dei dati

i dati ci aiutano a mettere ordine e solo partendo da loro possiamo raggiungere una coerenza strategica. Questa rappresenta la capacità di capire i bisogni degli utenti e soddisfarli, mantenendo le promesse. In generale i dati vi aiuteranno a:

  • Ottenere ascolto, perché le idee sono sostenute da dati inconfutabili
  • Creare strategie di marketing vincenti a partire da analisi incentrate sui bisogni degli utenti
  • Ottimizzare le campagne aumentando i risultati e diminuendo i costi
  • Monitorare aree di marketing poco note
  • e secondo la ricerca/report di  Google e BCG 20% di entrate in più e 30% in più di efficienza

citazioni simpatiche che mi sono rimaste nel cuore

le citazioni sembrano inutili ma nelle presentazioni servono per emozionare un po rispetto all’argomento. tante di queste sono state usate come motivatori. (ne trovate altre qui)

senza i dati sei solo un’altra persona con un’opinione, se non puoi misurarlo non puoi migliorarlo, se guardi i dati e non ti stai divertendo vuol dire che stai guardando i dati sbagliati

Cosa vuol dire fare analisi?

L’analisi è il processo che conduce alla scoperta di informazioni utili, attraverso l’interpretazione e la comunicazione delle relazioni tra dati. In questo caso, il dato rappresenta uno strumento che utilizziamo per raggiungere un obiettivo.

il dato è grezzo e può esistere in tante forme, ma non ha nessun significato preso da solo. (per questo motivo noi spingiamo sempre l’approccio from data to action). Una volta compreso il dato, possiamo rispondere ad alcune domande, come ad esempio chi, che cosa, quando, dove, perché; solo allora il dato diventa utile e può essere definito informazione. L’informazione, dunque, è un dato che ha assunto significato grazie alla comprensione delle relazioni esistenti tra il dato stesso e, nel nostro caso, le azioni di marketing. La conoscenza, invece, scaturisce dall’appropriata raccolta delle informazioni. Il processo consiste nell’individuazione di schemi, strutture ripetitive o modelli che vengono organizzati e strutturati. Il concetto è ampio e di non facile definizione, soprattutto in questa sede. Infine, la saggezza è un processo esplorativo. Anche qui, è un po’ come nella vita: se applichiamo la nostra conoscenza a tante aree, mischiandola con etica, morale, giudizi, esperienza e tanto altro, la conoscenza diventa saggezza.

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Libri, blog, corsi, eventi e tool: tutto quello che ti serve per raggiungere l’’obiettivo

acquisire una mentalità non è roba da poco. è tutta questione di abitudine e costanza. In questo vi aiutiamo:

VEDI ANCHE: I LIMITI DEI DATI E IL  SUPER POTERE DELL’EMPATIA