visto che siamo un blog di marketing con una particolare passione per i film ci sembrava carino intervenire in quello che è l’argomento virale del momento: Quo vado? di Checco Zalone. Questa che leggerete è una recensione di marketing e non del film, non diremo cosa pensiamo del film, ma di come il marketing (e il neuro marketing ) ha creato incassi record
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Analisi del mercato: nessun competitors e momento favorevole
il film quo vado esce in un momento particolare: intanto nel periodo di natale è quasi usanza andare al cinema, inoltre c’è stato il flop dei cinepanettoni e star wars, per quanto bello possa essere, rientra un po’ nei generi di nicchia. insomma analizzando il contesto di riferimento viene fuori che è un momento favorevole e senza competitors. Nel grafico seguente potete notare la stagionalità elevata della parola cinema.
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Analisi della modalità di offerta : tanto e da per tutto
quo vado è stato prenotato in quasi la metà delle sale italiane, questo ha generato 2 cose: la prima è che film andiamo a vedere? se su 10 sale 8 sono per checco zalone il nostro cervello è portato a pensare che il film ne valga la pena, come quando scegliamo il prodotto che costa di più. la seconda cosa si lega alla teoria del gruppo, per cui se tutti vanno a vedere quo vado, devo andarci anche io, se tutti dicono che ne vale la pena, ne varrà la pena. Inoltre i social hanno creato un effetto aumentato di questa viralità .
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Analisi del contenuto: attuale e per la massa, mirando indirettamente in alto
nel film quo vado gli argomenti trattati sono il posto fisso, la partita iva, l’assistenzialismo statale e questo è tutto ricollegato alla riforma di Renzi (di cui si è parlato per mesi) sull’indeterminato, la riforma della scuola ecc. insomma argomenti attuali comuni a tutti, ma anche delicati, e con quel pizzico di ironia e riuscito ad affrontare argomenti molto sensibili che molti non avrebbero il coraggio di affrontare.
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Analisi della forma espressiva:  soglia di attenzione e comicità studiata
Anche la modalità in cui racconta la storia è importante, il linguaggio è semplice, comune e al nostro cervello piacciono le cose facili. Si tratta però di una comicità nuova che è ben lontana da quella dell’epoca berlusconiana: niente sessualità spinta al massimo, volgarità , parolacce ecc, la comicità di checco zalone è educata e nuova. Inoltre durante il film la soglia di attenzione delle scene è di circa 5 minuti, seguite da musiche per far riposare il cervello. Nella nostra epoca la soglia di attenzione di un adulto è scesa da 12 minuti a 5 e checco zalone ha utilizzato questo dato per tenere le persone attaccato allo schermo
insomma, a prescindere dal fatto che il film vi sia piaciuto o no, una cosa va detta: Checco Zalone sembra scemo, ma non lo è, per niente.