Il Lato Oscuro del Consumo per un Consumo Responsabile. Quanto ne sai?

lato oscuro del consumo

Innanzitutto siamo consumatori! Più che studenti, lavoratori, giovani, vecchi, noi siamo consumatori. Pensiamo ad una qualsiasi attività che svolgiamo nell’arco di ogni giornata: abbiamo bisogno di beni o servizi per svolgerla e tali beni presuppongono necessariamente un’attività di acquisto! Basta partire dalla semplice colazione: latte, biscotti, caffè, moka e chi più ne ha più ne metta. Siamo consumatori anche quando non pensiamo di esserlo: quando consigliamo un libro ad un amico, quando scegliamo di andare al cinema invece di rimanere a casa.

Importante è capire che i beni e servizi che scegliamo di utilizzare servono soprattutto a definire e trasmettere la nostra identità. Oltre che soddisfare i bisogni questi prodotti contribuiscono a chiarire a noi stessi e agli altri che tipo di persone siamo o vogliamo diventare. Siamo praticamente schiavi, nella moderna società di consumo, dei prodotti, senza i quali ci sentiamo persi! Pensiamo ai prodotti must have che ogni anno, ogni stagione ci vengono proposti per essere alla moda.

Vogliamo però mettere in evidenza i principali aspetti negativi del consumo, aspetti che spesso siamo inconsapevoli di subire su noi stessi. Partiamo dai comportamenti individualmente o socialmente pericolosi: il fumo, l’assunzione di sostanze stupefacenti, i disturbi dell’alimentazione fanno parte dell’ampia sfera dei consumi i quali costituiscono attività che l’individuo pone in essere mettendo a repentaglio la propria salute e quella degli altri. Un esempio pratico è rappresentato dal fenomeno del consumo di alcol (in una sola occasione si bevono sui 5/6 drink tutti insieme)  che spopola sempre di più tra i giovanissimi,  fenomeno chiamato binge drinking.

Un secondo aspetto negativo del consumo è rappresentato dal consumo delle persone: giovani, donne e bambini sono troppo spesso oggetto di consumo. Le loro vite vengono letteralmente utilizzate da altri individui: prostituzione, commercio illegale di organi, la pornografia, la guerra e altre forme di sfruttamento, ci dimostrano che alcuni di noi desiderano a tal punto qualcosa che sono disposti a calpestare la vita altrui, soprattutto di coloro che in necessità, non hanno possibilità di scelta. Come ultimi aspetti, ma non meno importanti, vi sono gli effetti negativi del marketing e della comunicazione di massa: pratiche commerciali e pubblicitarie modificano in modo significativo il comportamento degli individui con risultati spesso negativi per la salute o per la convivenza sociale. Sembra impossibile non collegare la bulimia o l’anoressia alla progressiva diffusione di modelli di donna magra e di successo da parte dell’industria della moda e della pubblicità. Connessi a questi effetti, esistono degli effetti indiretti legati non a coloro che consumano, ma a coloro che fanno parte della filiera produttiva: lo sfruttamento di manodopera.

Ma alla fine, Il Consumo Responsabile è una prospettiva reale? noi speriamo di si.

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Martelli Arianna