La causa principale della crisi economica del 2008 sono i mutui subprime, si ormai tutti lo sanno, ma cerchiamo di capire meglio come sono andate realmente le cose.
Oramai si sente parlare solo di crisi economica, delle sue conseguenze, della disoccupazione, dei disastri economici che si susseguono uno dopo l’altro. Proprio per questi motivi sarebbe giusto cercare di capire meglio come sia nata questa crisi, le sue cause, magari per cercare di non ripetere gli stessi errori.
Tutto iniziò in America…
Dopo un lungo periodo in cui i prezzi delle case americane hanno subito un continuo e costante aumento, nel 2004 si è avuto lo scoppio della bolla del mercato immobiliare: le banche e gli istituti di credito concedevano indistintamente alle famiglie una tipologia particolare di mutuo, chiamato prestito subprime. Questa tipologia di prestito veniva concessa a soggetti poco solubili, persone a cui normalmente non sarebbe stato accordato un mutuo per comprare una casa; inoltre, nei primi anni di rimborso, i prestiti prevedevano dei tassi di interesse molto bassi, i quali, con il passare del tempo, aumentavano bruscamente. Questo secondo particolare, spesso veniva trascurato durante la spiegazione del finanziamento che veniva fatta ai futuri debitori, si cercava di mascherare questo particolare: si andavano così a creare un numero sempre maggiore di prestiti subprime grazie ai quali ci guadagnavano compagnie di costruzioni, agenti immobiliari, istituti bancari e produttori di materiali edili. Al contempo, i consumatori si sentivano appagati, dato che in altre circostanze non avrebbero mai potuto acquistare la proprietà delle loro case.
Nel periodo compreso tra il 2004 e il 2006, periodo in cui i tassi di interesse dei mutui subprime iniziavano a salire, molti debitori non furono in grado di saldare i propri debiti. A questo punto lo scoppio della crisi era imminente, crisi che non è rimasta confinata soltanto in America, ma si è sparsa per tutto il mondo: i debiti delle banche americane sono stati venduti sotto forma di cavillosi pacchetti finanziari, spesso non comprensibili, ad investitori stranieri e istituti bancari di tutto il mondo. Nel 2007, 1,3 milioni di proprietà furono messe all’asta per insolvenza, circa l’80% in più rispetto al 2006. Il clima di sfiducia era ormai a livelli elevatissimi, le banche non si concedevano più prestiti tra loro, creando una mancanza di liquidità e facendo accumulare perdite sempre più ingenti. Nel 2008 istituzioni finanziarie e grandi banche denunciarono perdite per circa 435 miliardi di dollari.
Martelli Arianna